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Milano ti amo - Milano ti amo -

"Ci ho messo un bel po' a capire di cosa si trattasse, ma forse sì, questa in fondo potrebbe essere una storia d'amore. È una storia lunga, che dura da trent'anni. Anni in cui ci siamo conosciute, corteggiate, innamorate, abbiamo vissuto insieme, abbiamo litigato e poi abbiamo fatto pace e tutt'ora non riusciamo a staccarci l'una dall'altra."

Emma Milano ti Amo - Episodio 1

Milano ti Amo è un progetto seriale innovativo contraddistinto da un approccio creativo, produttivo e distributivo tipico del media system angloamericano: primo e unico per il nostro Paese.

11 episodi dallo stile elegante e ricercato raccontano con freschezza e ironia la storia d’amore tra Emma, aspirante giornalista trentenne, e la sua città, Milano. Un rapporto inizialmente difficile che, con il passare del tempo, trasforma la città da esigente antagonista ad indispensabile alleato del viaggio di affermazione personale e professionale della protagonista.

Milano ti Amo è dunque un mondo vissuto in prima persona, attraverso gli occhi di una giovane donna, i cui pensieri presentano allo spettatore una nuova Milano, più quotidiana e vera. Fresca e solare, la serie affronta in modo moderno e con la giusta leggerezza temi quali il lavoro, la realizzazione personale, l’amicizia, l’amore e l’arte.

La produzione seriale sarà affiancata da un’articolata campagna di comunicazione che ne sarà l’altra faccia della medaglia.
Partendo dalla serie, essa si allargherà a macchia d’olio valorizzando la città e le imprese che ne costituiscono il tessuto sociale creando attorno alla serie un mondo di contenuti multimediali e multicanale che non solo ne svelano i retroscena, raccontando una Milano da riconoscere e da (ri)scoprire, ma offriranno ai partner la possibilità di soddisfare le loro esigenze di comunicazione e branding anche attraverso la produzione di prodotti ad hoc.

Milano ti Amo è un progetto artistico innovativo il cui valore è indiscutibilmente riconosciuto non solo dai migliori professionisti del panorama cinematografico milanese e dalle principali istituzioni del settore e non solo.

Attraverso la sua pervasiva campagna di comunicazione, inoltre ha le capacità di diventare un brand che può di vivere anche di vita propria, legandosi indissolubilmente alla città e alle persone che la abitano, uno slogan al quale potersi associare e da cavalcare insieme: Milano, ti amo!

IL SOGGETTO

Emma vive da 30 anni in una città che è un affascinante concentrato di energici eccessi e irritanti contraddizioni, di difetti ammirevoli e qualità snervanti, di entusiastiche innovazioni e consuetudini reiterate. E crede che Milano si aspetti che lei si adegui. Anticonformista di nascita e cinica per scelta, Emma guarda alle convenzioni e alle abitudini della vita milanese con occhio disincantato e critico pur coltivando, malgrado tutto, la speranza di trovare un punto d’intesa fra la sua semplice natura e la sua complessa città che ancora ama. Quando questa relazione affettiva attraversa il momento di maggior stallo comunicativo, ecco che il Karma invia il suo consulente, il suo mediatore, il suo angelo custode: Fil.

In una realtà teorica le probabilità che l’esistenza di Emma e quella di Fil si incrocino sarebbero scarsissime. Lei, figlia di due insegnanti delle medie, lui di un chirurgo e di una gallerista. Lei nata e cresciuta nell’hinterland milanese, lui da sempre vicino di casa della Madonnina. Lei minerale naturale, lui esplosivamente frizzante.

Vero è che le ruote del Karma spesso amano viaggiare su polverosi sterrati ma, per organizzare l’incontro fra i due, si accontentano del comodo piazzale di cemento del San Raffaele di Milano.
Emma e Fil si trovano entrambi tra le fila degli aspiranti futuri studenti di medicina: lui per accontentare il padre chirurgo e tentare, perlomeno, il test d’ingresso; lei per accompagnare la sua logorroica coinquilina e cercare, perlomeno, di fare in modo che tutto finisca il più presto possibile. Stanno aspettando di entrare da molto ormai e Fil, che nemmeno vorrebbe essere lì, con i denti apre e chiude nervosamente un tratto pen. Uno scatto secco, regolare, continuo, esasperante. Poi, all’improvviso, quel rumore cessa e viene sostituito da un altro meno fastidioso ma più inquietante: un rantolo stridente. Fil ha inavvertitamente ingoiato il tappo della biro e, sentendosi soffocare, sta affannosamente sbracciandosi nel tentativo di trovare aiuto. Gli aspiranti medici, paralizzati e sgomenti, non muovono un dito per soccorrerlo. Emma invece interviene effettuando la manovra di Heimlich. Una volta scampato il pericolo, fra i due inizia a crearsi un profondo scambio, un rapporto che molto presto si concretizza in un’amicizia destinata a durare.

Fil inizia a frequentare regolarmente Emma adattandosi, per un periodo, alle sue abitudini e stile di vita, molto lontani dalla frenesia e dagli eccessi della city a lui più consone. In quanto assistente personale di Barbara Lini Pedrucci, un’imbalsamata fiera marchiata Vuitton, direttrice di una prestigiosa rivista di stile, viene a sapere che il responsabile del personale sta cercando un correttore di bozze. Desideroso da tempo di poter fare qualcosa per Emma, garantisce per l’amica; così diventano colleghi di lavoro. Ma l’entità del loro avvicinamento assume proporzioni ben più maestose nel momento in cui il padrone di casa di Emma decide di sfrattare lei e il suo ricco parterre di pittoreschi coinquilini.

A Milano, cercare casa e avere un minimo sindacale di esigenze e pretese, rappresenta un’odissea da far invidia ad Ulisse. E senza la garanzia del medesimo lieto fine. Dopo settimane di frustranti e infruttuose ricerche, Emma accetta la proposta di Fil, proposta che va ben oltre un temporaneo tetto sulla testa:

“Ems, tesoro, per anni mi sono lasciato trascinare da te in lugubri birrerie e pidocchiosi centri sociali senza – quasi mai – lamentarmi. Ammetto che il mio ego e il mio sistema immunitario ne siano usciti rinvigoriti, ma credo che sia arrivato il momento per te di imparare la differenza fra un vernissage e un finissage. È indispensabile per la tua formazione di giornalista”.

Così Emma parcheggia la sua bici nel cortile di un palazzo liberty del centro, prende l’ascensore e varca la soglia del mondo di Fil accettando la sfida. Niente affitto, niente spese, solo tanta buona volontà e tanta Milàn.

Perché Milano premia chi gioca, chi si butta, chi sbaglia, chi perde, chi inciampa, chi cade, chi si sbuccia le ginocchia: basta farlo con stile.

IL SOGGETTO

Emma vive da 30 anni in una città che è un affascinante concentrato di energici eccessi e irritanti contraddizioni, di difetti ammirevoli e qualità snervanti, di entusiastiche innovazioni e consuetudini reiterate. E crede che Milano si aspetti che lei si adegui. Anticonformista di nascita e cinica per scelta, Emma guarda alle convenzioni e alle abitudini della vita milanese con occhio disincantato e critico pur coltivando, malgrado tutto, la speranza di trovare un punto d’intesa fra la sua semplice natura e la sua complessa città che ancora ama. Quando questa relazione affettiva attraversa il momento di maggior stallo comunicativo, ecco che il Karma invia il suo consulente, il suo mediatore, il suo angelo custode: Fil.

In una realtà teorica le probabilità che l’esistenza di Emma e quella di Fil si incrocino sarebbero scarsissime. Lei, figlia di due insegnanti delle medie, lui di un chirurgo e di una gallerista. Lei nata e cresciuta nell’hinterland milanese, lui da sempre vicino di casa della Madonnina. Lei minerale naturale, lui esplosivamente frizzante.

Vero è che le ruote del Karma spesso amano viaggiare su polverosi sterrati ma, per organizzare l’incontro fra i due, si accontentano del comodo piazzale di cemento del San Raffaele di Milano.
Emma e Fil si trovano entrambi tra le fila degli aspiranti futuri studenti di medicina: lui per accontentare il padre chirurgo e tentare, perlomeno, il test d’ingresso; lei per accompagnare la sua logorroica coinquilina e cercare, perlomeno, di fare in modo che tutto finisca il più presto possibile. Stanno aspettando di entrare da molto ormai e Fil, che nemmeno vorrebbe essere lì, con i denti apre e chiude nervosamente un tratto pen. Uno scatto secco, regolare, continuo, esasperante. Poi, all’improvviso, quel rumore cessa e viene sostituito da un altro meno fastidioso ma più inquietante: un rantolo stridente. Fil ha inavvertitamente ingoiato il tappo della biro e, sentendosi soffocare, sta affannosamente sbracciandosi nel tentativo di trovare aiuto. Gli aspiranti medici, paralizzati e sgomenti, non muovono un dito per soccorrerlo. Emma invece interviene effettuando la manovra di Heimlich. Una volta scampato il pericolo, fra i due inizia a crearsi un profondo scambio, un rapporto che molto presto si concretizza in un’amicizia destinata a durare.

Fil inizia a frequentare regolarmente Emma adattandosi, per un periodo, alle sue abitudini e stile di vita, molto lontani dalla frenesia e dagli eccessi della city a lui più consone. In quanto assistente personale di Barbara Lini Pedrucci, un’imbalsamata fiera marchiata Vuitton, direttrice di una prestigiosa rivista di stile, viene a sapere che il responsabile del personale sta cercando un correttore di bozze. Desideroso da tempo di poter fare qualcosa per Emma, garantisce per l’amica; così diventano colleghi di lavoro. Ma l’entità del loro avvicinamento assume proporzioni ben più maestose nel momento in cui il padrone di casa di Emma decide di sfrattare lei e il suo ricco parterre di pittoreschi coinquilini.

A Milano, cercare casa e avere un minimo sindacale di esigenze e pretese, rappresenta un’odissea da far invidia ad Ulisse. E senza la garanzia del medesimo lieto fine. Dopo settimane di frustranti e infruttuose ricerche, Emma accetta la proposta di Fil, proposta che va ben oltre un temporaneo tetto sulla testa:

“Ems, tesoro, per anni mi sono lasciato trascinare da te in lugubri birrerie e pidocchiosi centri sociali senza – quasi mai – lamentarmi. Ammetto che il mio ego e il mio sistema immunitario ne siano usciti rinvigoriti, ma credo che sia arrivato il momento per te di imparare la differenza fra un vernissage e un finissage. È indispensabile per la tua formazione di giornalista”.

Così Emma parcheggia la sua bici nel cortile di un palazzo liberty del centro, prende l’ascensore e varca la soglia del mondo di Fil accettando la sfida. Niente affitto, niente spese, solo tanta buona volontà e tanta Milàn.

Perché Milano premia chi gioca, chi si butta, chi sbaglia, chi perde, chi inciampa, chi cade, chi si sbuccia le ginocchia: basta farlo con stile.

"Qui si parla di Milano: si parla dei suoi difetti che, come in tutte le storie d'amore, sono quelli che alla fine fanno la differenza. Perché quando ti innamori di qualcuno e ami anche i suoi difetti, allora vuol dire che è amore vero, che sei sulle montagne russe e che, finché la corsa non è terminata, non c'è modo di scendere. Chissà se su quelle montagne russe io ci sono mai salita."

Emma Milano ti Amo - Episodio 1

Lo stile

Milano ti amo è un mondo in cui la luce e i colori sono protagonisti. La vicenda dei personaggi della serie sarà narrata attraverso una regia attenta, emotiva, allo stesso tempo naturale e presente, d’impianto cinematografico.

Le inquadrature saranno curate nel dettaglio e nella composizione del quadro e al loro interno si prediligeranno equilibrio e simmetria, senza mai rinunciare alla freschezza o cadere nell’artificio.
Dal punto di vista fotografico, l’immagine risulterà morbida negli sfuocati leggeri e delicata, naturale e cinematografica nell’uso della luce. I campi scelti non saranno mai troppo lontani dall’azione e, per garantire un sentimento di immersione nelle scene, si prediligeranno camera a mano e movimenti di macchina che si intrecceranno con i movimenti degli attori.

In alcuni casi, a sostegno delle esigenze narrative di alcune scene, la regia si troverà ad intervenire in modo diretto ed esplicito. In questi casi, allo scopo di commentare e arricchire, proporrà scelte formali più audaci come lo slow motion e il super slow motion, l’uso di lunghi piani-sequenza, la soggettiva, l’interpellazione o, ancora, stili di rappresentazione in alcuni casi più vicini al linguaggio del videoclip o della pubblicità.

Quello di Milano ti Amo è un mondo brillante ma spontaneo anche dal punto di vista della recitazione che lascia spazio alle emozioni dei personaggi, senza mai diventare forzata, nemmeno nelle scene più comiche, curate con sottile ricercatezza.

Particolare importanza in questa serie avrà il ritmo. Sostenuto quanto basta per mantenere vivo il mood solare e frizzante della serie, non sarà mai lento ma allo stesso tempo mai nemmeno frenetico, se non dove necessario. D’ispirazione più americana che non italiana, accomunerà in modo coerente regia, recitazione e montaggio.

Lo stile

Milano ti amo è un mondo in cui la luce e i colori sono protagonisti. La vicenda dei personaggi della serie sarà narrata attraverso una regia attenta, emotiva, allo stesso tempo naturale e presente, d’impianto cinematografico.

Le inquadrature saranno curate nel dettaglio e nella composizione del quadro e al loro interno si prediligeranno equilibrio e simmetria, senza mai rinunciare alla freschezza o cadere nell’artificio.
Dal punto di vista fotografico, l’immagine risulterà morbida negli sfuocati leggeri e delicata, naturale e cinematografica nell’uso della luce. I campi scelti non saranno mai troppo lontani dall’azione e, per garantire un sentimento di immersione nelle scene, si prediligeranno camera a mano e movimenti di macchina che si intrecceranno con i movimenti degli attori.

In alcuni casi, a sostegno delle esigenze narrative di alcune scene, la regia si troverà ad intervenire in modo diretto ed esplicito. In questi casi, allo scopo di commentare e arricchire, proporrà scelte formali più audaci come lo slow motion e il super slow motion, l’uso di lunghi piani-sequenza, la soggettiva, l’interpellazione o, ancora, stili di rappresentazione in alcuni casi più vicini al linguaggio del videoclip o della pubblicità.

Quello di Milano ti Amo è un mondo brillante ma spontaneo anche dal punto di vista della recitazione che lascia spazio alle emozioni dei personaggi, senza mai diventare forzata, nemmeno nelle scene più comiche, curate con sottile ricercatezza.

Particolare importanza in questa serie avrà il ritmo. Sostenuto quanto basta per mantenere vivo il mood solare e frizzante della serie, non sarà mai lento ma allo stesso tempo mai nemmeno frenetico, se non dove necessario. D’ispirazione più americana che non italiana, accomunerà in modo coerente regia, recitazione e montaggio.

MILANO TI AMO by day
MILANO TI AMO by night
Sponsor e Partner

La filosofia di placing o sponsorship alla base del progetto Milano ti Amo, coerentemente con l’impostazione filo-angloamericana della serie, si basa su due principi guida fondamentali.

Il primo è che l’inserimento dei prodotti all’interno della serie sarà coerente con la storia, i personaggi e i luoghi. Apparirà quindi naturale rispetto al contesto, sottile ed elegante e mai forzato. In questo modo, da un lato si eviteranno situazioni eccessivamente esplicite e quindi grottesche e dall’altro il partner non verrà percepito come elemento di disturbo, ma come parte attiva della narrazione.

Il secondo è che all’interno della campagna di comunicazione della serie il partner verrà presentato e quindi percepito dagli spettatori come un alleato imprescindibile e avrà un posto di rilievo, Avrà pagine del sito dedicate, l’articoli di approfondimento, interviste al portavoce dell’azienda sia sul set sia in location proprie, la partecipazione ad attività di guerrilla marketing ed eventi dedicati e l’inserimento nella campagna multimediale della serie. Per ogni brand potrà inoltre essere studiata la migliore proposta per garantire allo sponsor il giusto ritorno attraverso campagne dedicate e studiate ad hoc.

Milano ti Amo è innovazione, creatività, passione, entusiasmo, dedizione, voglia di fare e voglia di nuovo, è ricerca della massima qualità, amore per il bello e per l’arte. È un mondo fatto di valori forti quali la realizzazione personale, la conoscenza e l’impegno come chiavi per la realizzazione di sé e dei propri sogni, l’amicizia, la libertà, l’uguaglianza, la speranza, l’amore e l’arte. Diventare Sponsor di Milano ti Amo vuol dire condividere, appoggiare e sostenere tutti questi valori attraverso un progetto nuovo, fresco, moderno che già ha dato prova di poter diventare dilagante.

Sponsor e Partner

La filosofia di placing o sponsorship alla base del progetto Milano ti Amo, coerentemente con l’impostazione filo-angloamericana della serie, si basa su due principi guida fondamentali.

Il primo è che l’inserimento dei prodotti all’interno della serie sarà coerente con la storia, i personaggi e i luoghi. Apparirà quindi naturale rispetto al contesto, sottile ed elegante e mai forzato. In questo modo, da un lato si eviteranno situazioni eccessivamente esplicite e quindi grottesche e dall’altro il partner non verrà percepito come elemento di disturbo, ma come parte attiva della narrazione.

Il secondo è che all’interno della campagna di comunicazione della serie il partner verrà presentato e quindi percepito dagli spettatori come un alleato imprescindibile e avrà un posto di rilievo, Avrà pagine del sito dedicate, l’articoli di approfondimento, interviste al portavoce dell’azienda sia sul set sia in location proprie, la partecipazione ad attività di guerrilla marketing ed eventi dedicati e l’inserimento nella campagna multimediale della serie. Per ogni brand potrà inoltre essere studiata la migliore proposta per garantire allo sponsor il giusto ritorno attraverso campagne dedicate e studiate ad hoc.

Milano ti Amo è innovazione, creatività, passione, entusiasmo, dedizione, voglia di fare e voglia di nuovo, è ricerca della massima qualità, amore per il bello e per l’arte. È un mondo fatto di valori forti quali la realizzazione personale, la conoscenza e l’impegno come chiavi per la realizzazione di sé e dei propri sogni, l’amicizia, la libertà, l’uguaglianza, la speranza, l’amore e l’arte. Diventare Sponsor di Milano ti Amo vuol dire condividere, appoggiare e sostenere tutti questi valori attraverso un progetto nuovo, fresco, moderno che già ha dato prova di poter diventare dilagante.

Milano ti Amo è un progetto ambizioso, ricco di sfaccettature e sviluppi che si radicano e ramificano all’interno del territorio della grande Milano per poi uscirne e diffondersi in Italia e oltre confine. L’approccio del team creativo nei confronti di tutti coloro che parteciperanno al progetto è altamente propositivo: il fine ultimo è sviluppare insieme soluzioni di comunicazione e marketing che trasformino la partecipazione dei partner in una vera e propria opportunità di business.

Milano ti Amo è un progetto ambizioso, ricco di sfaccettature e sviluppi che si radicano e ramificano all’interno del territorio della grande Milano per poi uscirne e diffondersi in Italia e oltre confine. L’approccio del team creativo nei confronti di tutti coloro che parteciperanno al progetto è altamente propositivo: il fine ultimo è sviluppare insieme soluzioni di comunicazione e marketing che trasformino la partecipazione dei partner in una vera e propria opportunità di business.

"Caro Milanese, qualunque sia la tua provenienza, il motivo per cui ti trovi qui, dovunque tu voglia andare, sii fiducioso, non perdere mai la speranza. Se hai fatto sedere delle vecchine in tram, sei stato cortese in mezzo al traffico, hai sempre buttato i mozziconi delle tue sigarette nei cestini e accarezzato qualche cagnolino, il tuo karma, un giorno, ti farà incontrare almeno un altro Milanese come te, onesto, gentile, simpatico e che, con altissime probabilità, si chiamerà Brambilla. Milano ti amo."

Emma Milano ti Amo - Episodio 11

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